12 - Correlazione inversa.
 
Vi sono casi in cui le due grandezze sono tali che al crescere dei valori della prima fa riscontro il decrescere di quelli della seconda e viceversa; ad esempio tra il prezzo delle mele (di pari qualità) tra varie bancarelle di un mercato rionale e la quantità di mele vendute da ciascuna di esse o tra la distanza da un'antenna per la telefonia cellulare e l'intensità del campo elettromagnetico misurato. Proviamo a misurare l'altezza di ogni alunno e il numero di passi che gli occorrono per andare da un capo all'altro di un corridoio o della palestra. Supponiamo di aver raccolto i seguenti 40 dati:

Come c'era da attendersi, gli alunni più alti impiegano meno passi a compiere il percorso rispetto a quelli più bassi e viceversa. Riportiamo le coppie di valori su un grafico cartesiano, determinando i punti corrispondenti alle 40 coppie di valori (altezza, passi): la "nuvola" di punti questa volta ha un andamento chiaramente discendente, quasi a seguire il percorso di un ramo di iperbole (*). Se i punti fossero esattamente allineati secondo un ramo di iperbole, potremmo parlare di proporzionalità inversa tra l'altezza di un alunno e il numero di passi necessari a compiere un percorso prefissato. Nel nostro caso parleremo più correttamente di correlazione negativa o inversa tra le due grandezze.
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(*) Per ottenere una disposizione ottimale dei punti sul grafico abbiamo tolto ad entrambe le grandezze una quantità costante: 140 alle altezze e 50 al numero dei passi, come si vede osservando la due scale di grandezza riportate sugli assi cartesiani. Senza tale accorgimento, i punti sarebbero risultati tutti addensati nella parte in alto a destra del grafico, come potrà facilmente riscontare chi volesse provare a riprodurre il grafico, con un foglio elettronico, senza usare tale accorgimento.